venerdì 22 agosto 2008


Ho appena finito di leggere il libro "murata viva" di LEILA (che è uno pseudonimo della scrittrice), un bellissimo libro testimonianza sulla condizione femminile in Marocco, ma soprattutto racconta delle problematiche culturali in cui vivono vessate le figlie degli immigrati.
Sono costrette loro malgrado a dover rispettare delle tradizioni famigliari e culturali che loro stesse ormai immigrate e integrate, non riconoscono e a cui non vogliono sottostare.
Mi ha molto fatto riflettere ciò che la scrittrice dice a proposito dell'integrazione e della discriminazione razziale. Cioè che soprattutto la comunita Marocchina non ha nessun interesse ad integrarsi, ma anzi, fà in modo di vivere tutti in quartieri, o negli stessi palazzi in modo da ricreare una piccola capitale magrebina e che non è tollerata l'intromissione di nessuna altra etnia o cultura o autorita giudiziaria. Ed è per questo che anche se emigrati, sono sempre i genitori a decidere quando e chi la figlia femmina dovrà sposare e sopratutto si sincera che questa dall'infanzia viva sempre secondo le regole culturali e religiose non tollerando che questa si amalgami con la cultura del paese ospitante e non permettendo in alcun modo la sua emancipazione.
Un bellissimo libro che consiglio sicuramente da leggere.

3 commenti:

sunflower ha detto...

lo leggerò appena riesco...grazie.
ti consiglio se ti è piaciuto questo un altro libro che mi ha colpito tantissimo, si intitola "Bruciata viva" di Suad, anche qui storia di una ragazza cisgiordana bruciata viva per aver commesso il peggiore dei peccati.
buona giornata e a presto

lea ha detto...

Bruciata viva, l'ho letto poco tempo fà, ed è vero, mi ha molto colpita. Dopo aver letto il libro di Suad, mi sono appassionata al genere e ora sto leggendo: "Afganistan, dove Dio viene solo per piangere" di Siba Shakib, dove si racconta la storia di...eh no, non voglio dirtelo, devi proprio leggerlo, poi mi fai sapere. Molto bello è stato "mille splendidi soli" e appena mia sorella si deciderà a restituirmelo leggerò "Il cacciatore di acquiloni". Mi piace troppo sapere delle culture e delle tradizioni degli altri paesi, perchè non trovo giusto criticare le abitudini e la religione altrui senza nemmeno provare a conoscerla. Poi condividerla o meno non sta a noi.

sunflower ha detto...

jegrazie del consiglio...il cacciatore di aquiloni ce l'ho qui da leggere. adesso che parto per le vacanze me lo prendo.
ciao e a presto cara

Le cose che ho - Giò Di Tonno

Ho passato l'età in cui davo più importanza al ritmo e alla musica, ora non mi interessano le canzoni o la musica se non mi danno emozione. Vi invito ad ascoltare questa canzone, ed ho aggiunto anche il testo per rendere più facile comprendere, come questa canzone, che potrebbe essere molto triste (perchè Giò di Tonno l'ha dedicata ad un amico scomparso qualche tempo fà) poi nelle parole recitate da Giancarlo Giannini nel finale, diventa una canzone di speranza.

"Ho un piano per resistere
e motivi per andare via
ho un albero di mandorle
proprio di fronte casa mia
ho cicatrici inutili
e poi cieli sempre blu
ho amici consapevoli
e qualcuno che non cerco più
ho voglia di comprendere
ma forse poi mi pentirò
ho scarpe da ginnastica
e libri che non leggerò
ho sogni labirintici
ma neanche una fotografia
ho un ciondolo d’argento
e un motivo per andare via
e poi
per ogni posto che vedrò
per ogni strada che farai
continuiamo a camminare un po’
per tutti i sogni che farò
per ogni cosa che vedrai
ché alla fine quello che io ho
non ha ragione d’essere
senza te
ho cose che non uso mai
e una stanza per le novità
ho foglie sopra il tavolo
e un debito con la realtà
ho corridoi di nuvole
e il mare un po’ più in là
ho nostalgia di credere
e un piano per restare qua
e poi per ogni posto che vedrò
per ogni strada che farai
continuiamo a camminare un po’
per tutti i sogni che farò
per ogni cosa che vedrai
ché alla fine quello che io ho
non ha ragione d’essere
senza te

c’è sempre un motivo per andare
e c’è sempre un motivo per restare
amico mio
e in mezzo il cuore batte
col rumore della cassa
e in mezzo si combatte
in mezzo il tempo passa
perché questo cuore è vivo
perché il cuore è una clessidra
e ci sei tu e ci sono io
e c’è la vita in un granello
e poi l’amore, certo l’amore,
sempre quello
che distrugge e risolleva
che esalta e che fa male
ma rimedia alla tristezza
di ogni attimo che fugge
da sempre,
sempre uguale
come la brezza in mare aperto
come la gioia in questo mondo
c’è un motivo per andare
e c’è un motivo per restare
come posso darti torto
ma per questo io ti dico
(e non lo dico solo io)
ti dico ama, ama fino in fondo
che non sei ancora morto
amico mio"

Il coro del miserere di Chieti, dedicato ai fratelli aquilani!

2 Aprile Tommy sempre nel nostro cuore