sabato 29 novembre 2008

Spero che questo fine settimana, ci porti un buon riposo e un poco di sole...non dico tanto, ma almeno per fare una bella passeggiata in riva al mare, in serenità, perchè almeno questo non costa nulla, e ci mancherebbe pure che oltre a tutti i balzelli degli ultimi tempi ci facciano pagare una tassa per passeggiare...cavoli, spero con questa battuta di non aver dato lo spunto a qualche burocrate!
Comunque buon fine settimana a tutti!!

lunedì 24 novembre 2008

Ringrazio di cuore Maurizio che dal suo blog "Il volo del falco" mi ha dedicato questo premio. Carissimo ti ringrazio e spero presto di ricambiarti il gentile pensiero.
Un premio per i blogger che dimostrano il loro impegno nel trasmettere valori culturali, etici, letterari o personali.
Le regole legate a questo premio sono le seguenti:
1) Accettare e visualizzare l'immagine del premio comunicando il relativo regolamento
2) Linkare il blog che ti ha premiato
3) Premiare altri 15 blog e avvisarli del premio
Che io immediatamente dedico a
Sisifo
Emi
Lady Oscar
Sally
Sampey
Cri
Matrix
Stefania
Grisù
Niv
Peggy
Paola
Francy
Patty

martedì 18 novembre 2008


UN SOGNO

Stanotte ho fatto un sogno che nun se po' avverà

ma è tanto bello

stavo a parla cor core e cor cervello

quest'urtimo diceva:

"A sor padro'finché tu vivi e finché in te vivrò

te darò er modo d'annà avanti co furbizia de sceje bene le donne, l'amicizia

,d'esse potente, fa li sordi e fanne tanti...ce vo' er cervello pe' ste cose, no li santi!"

Er core ancor più rosso poveretto

voleva rintanasse drento ar petto;

davanti a un cervello così orgojoso

se fece piccolo, impaurito, vergognoso.

Je dissi:"A core viè un po' qua, tu che prometti?"

"Nun me da retta", m'arispose, "ce rimetti".


Questa poesia in dialetto romanesco fà parte di una racolta di un giovane "poeta", che qualche giorno fa ho visto in tv da Costanzo: Luciano Lembo.

Ho sempre avuto una predilezione per le poesie dialettali, non solo in romanesco ma in tutti i dialetti.

Adoro Trilussa (da cui guarda caso ho preso il titolo del mio blog ) , ho scoperto con piacere le poesie di Totò, sono un'appassionata di Modesto Della Porta (un poeta abruzzese).

Leggo con piacere tutte le poesie dialettali (di chiunque siano).

Ne lascerò altre di tanto in tanto, sicuramente altri come me apprezzeranno. Anzi se conoscete altri autori di questo genere...ringrazierò di cuore.

lunedì 17 novembre 2008

martedì 11 novembre 2008

lunedì 10 novembre 2008

Un pò di Croce Rossa


Il primo "Comitato dell'Associazione Italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra" si costituisce a Milano ad opera del Comitato Medico Milanese dell'Associazione Medica Italiana il 15 giugno 1864, ben due mesi prima della firma della Convenzione di Ginevra. Questo inizia subito la sua attività sotto la presidenza del dottor Cesare Castiglioni, il quale, due mesi dopo la costituzione del Comitato, viene chiamato a Ginevra, insieme ad altri delegati italiani, per esporre quanto fatto a Milano e cosa pensa di fare in avvenire in favore dei feriti e dei malati in guerra.Il 22 agosto 1864 viene sottoscritta, anche dall'Italia, la Convenzione di Ginevra.
Il giorno 11 dicembre dello stesso anno si tiene, a Milano, un congresso in cui si approva il regolamento del Comitato di Milano come Comitato Centrale per il coordinamento delle attività dei costituendi nuovi comitati.
Il 20 giugno 1866 l'Italia dichiara guerra all'Austria e le prime quattro "squadriglie" di volontari partono alla volta di Custoza.
Da allora la Croce Rossa Italiana è sempre presente e attiva nei conflitti che vedono impegnata l'Italia, sino alla II guerra mondiale.
Nello stesso tempo si occupa della lotta alla tubercolosi e alla malaria. Crea stazioni, ambulatori e ambulanze antimalariche nelle Paludi Pontine, in Sicilia e in Sardegna. Da allora la C.R.I. è presente su tutto il territorio nazionale dall'alluvione nel Polesine del 1951 alla frana che ha colpito Sarno nel 1998.
Nati per soccorrere

Più di cento anni di storia, più di cento anni di solidarietà, di sacrificio, di abnegazione, più di cento anni al servizio dell'Umanità. Dapprima volta al soccorso dei feriti in guerra, la Croce Rossa è oggi la più importante associazione umanitaria. Per la diversità delle azioni che sviluppa nel campo del soccorso, della salute e della solidarietà testimonia uno spirito all'avanguardia nella lotta a tutte le forme di sofferenza.
La Croce Rossa aiuta e sostiene le persone portatrici di handicap, assiste le persone in fin di vita, spezza le grandi solitudini. Ovunque vi sia sofferenza, soprattutto dove la dignità dell'uomo è ignorata, dove la società non sa più o non può più proporre soluzioni, là dove si manifesta un bisogno, dove non vi è più alcun rifugio, la Croce Rossa porta la sua esperienza acquisita in più di un secolo di tradizione.

Da più di cento anni il suo solo pensiero è l'Uomo.
Fedele all'impegno del suo fondatore Henry Dunant, "placare tutte le sofferenze umane senza distinzione di nazionalità, di razza, di religione, di condizione sociale o di appartenenza politica" la Croce Rossa estende questo principio in ogni sua azione.Oggi l'Associazione Italiana della Croce Rossa ha saputo trasmettere questo spirito pionieristico a migliaia di volontari che concretizzano la sua vocazione umanitaria. Ogni anno essi mettono in opera numerosissimi programmi a favore delle persone più vulnerabili, adottando risposte specifiche ad ogni problema particolare.
Poiché la Croce Rossa si è posta l'obiettivo di rimuovere le nuove sfide con le quali la società civile si confronta, si rivolge ai giovani in difficoltà, alle persone senza fissa dimora, agli anziani che la malattia e l'isolamento allontanano del tutto, alle popolazioni vittime in Paesi in situazioni di crisi. In cento anni la Croce Rossa è diventata così generalista e specialista secondo le necessità, portandosi vicino a coloro che il dolore non risparmia, in Italia e nel mondo.


"Siamo venuti per allontanare la sofferenza, la miseria, l'isolamento, vi è in noi la preoccupazione costante di non voltare il viso alla prova, questo desiderio intenso di diffondere il bene e questo slancio di umanità, ragione d'essere della Croce Rossa".
TRATTO DAL SITO NAZIONALE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA
P.S. L'ambulanza nella foto è quella che avevamo in dotazione e che è stata protagonista di un drammatico incidente la notte di Pasqua 2007 quando una macchina con alla guida una persona completamente ubriaca (così come gli altri 4 occupanti ) ha imboccato contromano un senso unico della superstrada da dove sopraggiungeva l'ambulanza con una paziente a bordo. in quell'incidente sono morti 4 dei cinque occupanti della macchina e la paziente trasportata a bordo dell'ambulanza. E' rimasto gravemente ferito l'infermiere del 118 e sono rimasti feriti anche se non in grave modo sia il volontario CRI (che era al suo primo turno 118) che l'autista CRI (una mia carissima amica che è tutt'ora convinta, dopo aver visto i rottami dell'ambulanza, che è stata miracolata e protetta da qualche santo). Ma è stata proprio in questa occasione che abbiamo dato dimostrazione che siamo effettivamente una grande famiglia, facendo fronte compatto nell'assistere e alleviare la sofferenze dei colleghi, non solo durante il loro ricovero, ma alternandoci in una staffetta di solidarietà per quasi un anno, fino a quando sono rientrati in servizio .

mercoledì 5 novembre 2008

Nikka Costa - On my own(original clip)

Se devo pensare ad una canzone che mi ricorda la mia infanzia, questa è quella che più mi emoziona ricordare.Avevo imparato non solo a suonarla al pianoforte, infatti la cantavo pure a squarciagola in camera mia.
I miei se lo ricordano ancora con orrore quel mio periodo.

martedì 4 novembre 2008

Ho finito di leggere il libro, "La puttana del tedesco", uno dei più bei libri che ho letto negli ultimi anni.
A dispetto del titolo, che può rimandare a qualcosa di osceno o chissà che cosa, è invece una delicatissima storia, che anche cercando le parole non potrei mai essere chiara e quindi mi rifaccio alla descrizione che è nella sovracopertina del libro stesso.

Settembre 1943, Abruzzo centrale, conca di Sulmona. Ada è una giovane vedova provata dalla vita, con due figli piccoli. Da quando ha perso il marito si è adattata a fare ogni lavoro, rinunciando completamente a se stessa. È però fiera e orgogliosa, e sa nascondere le ristrettezze in cui vive. A volte se ne va da sola sui monti, come una pazza, a raccogliere gli òrapi - una verdura selvatica - e a piangere, là dove finalmente nessuno la vede. Dopo l'armistizio, le truppe tedesche calano sull'Appennino centrale, per attestarvi la linea Gustav. L'Abruzzo si avvia a pagare alla guerra il suo tributo di devastazioni, violenze, eccidi consumati a danno della popolazione inerme; questo mentre i bombardamenti angloamericani riducono interi centri abitati a cumuli di macerie. Nel dolente microcosmo di Ada compare un giorno Helm, un soldato austriaco di venticinque anni, con indosso l'uniforme della Wehrmacht, il quale pian piano entra nel suo mondo.

Spero con questa descrizione, di aver stuzziacato la curiosità di chi come me ha la passione per i libri.
Poi, è ambientato in Abruzzo, e racconta di un periodo storico che io dai racconti conosco molto beneo. Tante volte dai miei zii e nonni ho sentito raccontare delle atrocità che vengono descritti nel libro, delle SS della Wehrmacht, dei Canadesi,
Da mio nonno partigiano, ho saputo di tutto quello che avveniva sui monti sulla linea Gustav, della paura, delle speranze, della fame, del'incertezza per il futuro. Ho saputo del fratello di mia nonna che per essersi rifiutato di salutare un fascista è stato trascinato via e non è mai più tornato.
Oggi, quando sento dire da qualche ragazzino idiota che si professa fascista o nazista, mi viene spontaneo ribattere come diceva mio nonno: Ti ci farei vivere in quel periodo per 5 minuti, così non ti azzarderesti a dirlo neppure per scherzo.

domenica 2 novembre 2008



Brutta situazione quella della mia famiglia, è un momento molto delicato...se vogliamo dirla con ottimismo, ma da ben due mesi sia io che mio marito non prendiamo lo stipendio.Ovviamente mi tocca spiegare alcune cose: Mio marito lavora in una cooperativa mista che si occupa di smaltimento rifiuti (per dirla in parole povere lo spazzino), io invece per un'altra cooperativa mista che si occupa di assistenza sociale e la mia mansione nello specifico è assistente domiciliare ai disabili. Le cooperative in cui lavoriamo ha una maggioranza societaria del comune. La storia è un po' complicata, e anche alquanto tediosa, e l'unica certezza è che due mesi sono già trascorsi e chissà quanto passerà per vedere un €. Ma non mi voglio arrendere al pessimismo e anche se dovremo dare fondo ai risparmi, non voglio darla vinta a chi mi domanda con compatimento, come facciamo e come faremo. Sono arrabbiatissima, e chi non lo sarebbe?Per questo motivo a volte non ho poi tanta voglia di scrivere, per non stare a lamentarmi.La quotidianità è già fin troppo problematica, e mi sono ritagliata questo spazio in cui mi rilasso e mi diverto a mettermi alla prova nella mia ignoranza informatica.Non ho mai fatto nessun corso a parte quello di dattilografia e stenografia. Quando accesi la prima volta il PC tremavo di paura che potessi combinare chissà che disastro. Poi una mia amica mi disse di rilassarmi e di provare e riprovare, perché solo così avrei potuto imparare. Ed ora eccomi quì, a mettere insieme pensieri, parole, sogni, desideri.Ad incontrare virtualmente nuovi amici, altri sogni altri desideri, sempre quì e sempre in quel mistero che si chiama Internet.

Quindi approfittando di questo post che è stato un troppo triste, invio a tutti un buon Hallowen

Le cose che ho - Giò Di Tonno

Ho passato l'età in cui davo più importanza al ritmo e alla musica, ora non mi interessano le canzoni o la musica se non mi danno emozione. Vi invito ad ascoltare questa canzone, ed ho aggiunto anche il testo per rendere più facile comprendere, come questa canzone, che potrebbe essere molto triste (perchè Giò di Tonno l'ha dedicata ad un amico scomparso qualche tempo fà) poi nelle parole recitate da Giancarlo Giannini nel finale, diventa una canzone di speranza.

"Ho un piano per resistere
e motivi per andare via
ho un albero di mandorle
proprio di fronte casa mia
ho cicatrici inutili
e poi cieli sempre blu
ho amici consapevoli
e qualcuno che non cerco più
ho voglia di comprendere
ma forse poi mi pentirò
ho scarpe da ginnastica
e libri che non leggerò
ho sogni labirintici
ma neanche una fotografia
ho un ciondolo d’argento
e un motivo per andare via
e poi
per ogni posto che vedrò
per ogni strada che farai
continuiamo a camminare un po’
per tutti i sogni che farò
per ogni cosa che vedrai
ché alla fine quello che io ho
non ha ragione d’essere
senza te
ho cose che non uso mai
e una stanza per le novità
ho foglie sopra il tavolo
e un debito con la realtà
ho corridoi di nuvole
e il mare un po’ più in là
ho nostalgia di credere
e un piano per restare qua
e poi per ogni posto che vedrò
per ogni strada che farai
continuiamo a camminare un po’
per tutti i sogni che farò
per ogni cosa che vedrai
ché alla fine quello che io ho
non ha ragione d’essere
senza te

c’è sempre un motivo per andare
e c’è sempre un motivo per restare
amico mio
e in mezzo il cuore batte
col rumore della cassa
e in mezzo si combatte
in mezzo il tempo passa
perché questo cuore è vivo
perché il cuore è una clessidra
e ci sei tu e ci sono io
e c’è la vita in un granello
e poi l’amore, certo l’amore,
sempre quello
che distrugge e risolleva
che esalta e che fa male
ma rimedia alla tristezza
di ogni attimo che fugge
da sempre,
sempre uguale
come la brezza in mare aperto
come la gioia in questo mondo
c’è un motivo per andare
e c’è un motivo per restare
come posso darti torto
ma per questo io ti dico
(e non lo dico solo io)
ti dico ama, ama fino in fondo
che non sei ancora morto
amico mio"

Il coro del miserere di Chieti, dedicato ai fratelli aquilani!

2 Aprile Tommy sempre nel nostro cuore