mercoledì 31 dicembre 2008

BUON 2009 !


Che questo 2009, sia pieno di tante certezze e senza illusioni e disillusioni per il futuro, sia pieno di tanta gioia perchè l'amarezza non vi deve regnare, sia piena di salute perchè è anche quella che ci dà la forza di lottare e perchè no piena di soldi, perchè sì i soldi non fanno la felicità...ma quanto l'aiutano!!!
A U G U R I ! ! ! ! !

lunedì 29 dicembre 2008

poverina!

Stamattina vado per mettere in moto la mia "CAMILLA" (ogni macchina che ho avuto aveva un nome...Gina, Carolina, Giovina e ora Camilla)e ....NIENTE, NIET, NADA DE NADA, diciamo meglio che era quasi agonica, perchè poverina ci ha provato a mettersi in moto un paio di volte, ma poi si è arresa.
Sarà la batteria? NOOOO,
sarà le candele? NOOOOO
siccome mio marito ha fatto in passato l'apprendista meccanico, ha aperto il cofano e mi ha dato la sentenza....
"LA POMPA DELLA BENZINA E LA DISTRIBUZIONE".
Porcaccia la miseriaccia, solo questa mi mancava, una mazzata del genere prima di capodanno non è il meglio che uno possa desiderare. Lo so che comprando una macchina usata e dopo averla utilizzata senza problemi per due anni me lo dovevo aspettare che prima o poi mi lasciasse a piedi. L'unica fortuna (ammazzatè che fortuna!) è che in questo periodo sono in ferie e quindi non mi urge ripararla, ma entro la prossima settimana deve essere a posto. Sennò vado dal concessionario e mi prenoto la fuoriserie che è sopra nella foto, hai visto mai che almeno non mi dà problemi di distribuzione?

martedì 23 dicembre 2008

lunedì 22 dicembre 2008

23 Dicembre "LA SQUILLA"


Domani sera sarà per tutta la mia famiglia un giorno molto importante, infatti per noi è "La Squije" (la squilla). Una tradizione famigliare che io sento molto forse più del Natale stesso.Ha radici storiche questa tradizione che la fanno risalire ai primi del 1600 ma la storia la pone ancora prima, quando a Lanciano (che poi è il paese dove sono nata in prov di Chieti) c'era una guerra civile fra i Lancianesi e gli Ortonesi.Non riesco a pensare a questa nostra festa, senza commozione, perchè in quel giorno ritrovo tutti i miei parenti, che durante l'anno non riesco mai a vedere, perchè ricordo tutti i 23 sereni della mia infanzia trascorsi con i miei cuginetti in fila a salutare i nonni che non ho più e a ricevere il loro abbraccio e le consuete 1000£ e le caramelle.Perchè sono sicura che nonno e nonna sarebbero contenti che noi a distanza di anni continuiamo a tenere viva anche con i nostri figli questa tradizione di pace e fratellanza. Non ci scambiamo doni, ma solo un pugnetto di caramelle, perchè il significato è tutt'altro: la gioia di stare insieme, di pregare insieme, di cenare insieme e di ridere ascoltando i nostri bimbi che con orgoglio dicono le poesie di Natale, e poi chiacchierare e giocare a tombola. Poi salutarci dandoci di nuovo il nostro appuntamento " se non ci vediamo durante l'anno beh....allora al 23 dell'anno prossimo!!".Quando c'erano i miei nonni, eravamo "appena" in 15, quest'anno saremo ben 35. Vabbè, ci stringeremo un pò a casa di zia, ma ne vale la pena.

Un anno non sono potuta andare permotivi di salute, ho acceso la tv sul canale locale e al solo sentire i rintocchi, piangevo inconsolabilmente perchè sapevo che a quell'ora tutti i miei famigliari erano insieme e stavano pregando (quell'anno anche per me), tanto che mio marito voleva portarmi seppure con la febbre. Ma io sono di parte perciò ho trovato in rete qualcosa che fà capire meglio cosa è per noi "LA SQUILLA":-



Il 23 dicembre è un giorno speciale per chi è nato e continua a vivere a Lanciano, il dolce e ripetuto rintocco di una campana della torre civica, che suona dalle ore 18,00 alle ore 19,00, ricorda ad ognuno di pregare e perdonare. Tutti tornano nelle proprie case per scambiarsi auguri e regali, in un rituale di pace e di concordia che continua a conservare tutta la caratteristica di un'usanza antica. Secondo la tradizione, la squilla ricorda il viaggio che un arcivescovo di Lanciano, Tasso, compiva ogni anno dal 1588 al 1607, a piedi scalzi dal suo palazzo alla chiesetta dell' Iconicella, distante circa 3 Km, in segno di penitenza e per ricordare il viaggio dei pastori verso la grotta di Betlemme; molti fedeli lo accompagnavano per ascoltare la sua breve predica di pace. Durante il pellegrinaggio la campanella suonava senza mai fermarsi, si fermava soltanto al rientro del vescovo nel suo palazzo. Per i lancianesi la campanella della squilla è il simbolo ed il rito del Natale in tutto il suo complesso significato. Il Toschi sostiene invece che la squilla sia il trasferimento del rito della riconciliazione del giovedì santo comune in tanti altri paesi e regioni d'Italia, al ventitré dicembre della città frentana, dove ha assunto tutte le caratteristiche di una tradizione particolare ed originalissima, tanto è ancora legata al patrimonio spirituale della popolazione. Nonostante gli innumerevoli cambiamenti rispetto al passato, questa tradizione non è ancora scomparsa e la sera dell'antivigilia di Natale la campana fa ancora sentire i suoi rintocchi e apre le feste natalizie. Il ventitré dicembre 1984 si è svolta la prima riedizione di tale consuetudine; ora ogni anno si può assistere al pellegrinaggio dal centro città alla chiesetta dell'Iconicella. Ciascun fedele porta in mano una candela, le fiammelle delle decine e decine di candele illuminano il corteo che avanza avendo come sottofondo il suono della magica campana. Chi non partecipa al corteo può accendere una candela nella propria abitazione. La Squilla si potrebbe definire come la festa della famiglia a Lanciano e forse in nessun altro giorno dell'anno il legame familiare è cosi tenacemente sentito; la campanella è il segno della pace.



La Squije di Natale
La Squije di Natale dure n'ora eppure quanta bbene ti sumente!

Tè na vucetta fine, e gna li sente pure lu lancianese che sta fore!

Ti vùsciche di botte entr'a lu core nu monne ch'à passate,

entr'à la mente ti squaije nu penzere malamente nche nu ndu-lin-da-li che sa d'amore.

Ve da na campanelle chiù cumune eppure ti rifà gne nu quatrale,

ti fa pregà di core,'n ginucchiune.

Ugne matine sone ma nen vale la voce de lu ciele, pé ugnune,chi sa pecché! ... le té sole a Natale!
Allegrezza, ànema mia,Che te chiama lo tuo Dio:Allegrezza, ànema mia.



LA SQUILLA DI NATALE - La squilla di natale dura un’ora eppure quanto bene aumenta!

Ha una vocetta talmente fine che anche i lancianesi che sono fuori la sentono!

Ti da improvvisamente un’emozione nel cuore e ti torna alla mente i tempi passati,

dimentichi i pensieri brutti al solo rintocco del ndu-lin-da-li che sa d’amore.

Un suono che viene da una semplice campanella eppure che ti fa tornare bimbo e ti fa pregare di cuore in ginocchio.

Suona ogni giorno, ma non vale come allora.

La voce del cielo, per ogniuno di noi, chissà perché!...ce l’ha solo a Natale!

Allegria anima mia, ti sta chiamando il tuo Dio, Allegria anima mia!


La gente si inginocchia e recita orazioni. Attenti, che quella è l'ora in cui la Madonna giunge a Betlemme. Ci sono lacrime di tenerezza e lacrime di dolore, lacrime per il ricordo delle persone care che trapassarono! Finite le orazioni, si alzano tutti i figli baciano la mano ai genitori, al nonno, allo zio, alle zie, e: -Buon Natale, babbo! Buon Natale, mamma! ecc.- E babbo e mamma e zie, ecc., si frugano nelle tasche, donde esce sempre qualche moneta per i buoni figlioli. Qualche ora dopo, i figli e le figlie che si trovano fuori di casa per ragione di matrimonio, tornano alle case paterne a fare gli auguri; a rendere gli omaggi di affetto e di venerazione agli autori dei loro giorni. Simpatica costumanza!(2). Simile ma più precisa nei dettagli è la relazione di Finamore, come è noto di Gessopalena (Ch) ma vissuto a Lanciano dove fu preside del Liceo ginnasio e pubblicò molte sue opere. "... Da un'ora a due notti (6 e 7 p.m.) dell'antivigilia di Natale, in memoria del viaggio della Madonna a Betlemme, suona a disteso della torre civica la campanella, che tutti i giorni, dalle ore 8 alle 8,30 a.m., chiama i canonici ai divini uffizi. Col cominciare della Squilla, cominciano gli spari in tutti i punti della città, e nella campagna; e, incalzando sempre, finiscono, al finire della Squilla, in un protratto e assordante fuoco di fila. Intanto, a misura che l'ora passa, né ritrovi e né negozi gli avventori diradano, le botteghe si chiudono; è un via vai di persone, frettolosamente s'incrociano per essere a casa. Al finire della Squilla, le strade sono deserte; le case popolate. I padri di famiglia ancorché non avessero l'abitudine di rincasare a quell'ora, sono in mezzo a figli; i quali, al cessare della Squilla, annunziato al suono festivo di tutte le campane, dopo una breve orazione recitata in silenzio e in ginocchioni, baciano la mano ai genitori. Lo stesso fanno i servi, augurando il buon Natale, e tutti, successivamente, ricevono le mance, per lo più, in danaro. Nel tempo stesso, gli sposi visitano le spose, scambiando regali. Ben diversa è la scena in quelle famiglie nelle quali dura il lutto per la morte di un congiunto avvenuto nell'anno. Anziché liete parole d'auguri, è uno scoppio di pianti, un doloroso richiamo dell'assente. Cosi, nello stesso tempo, dove si trova la voluttà della gioia e dove quella del dolore!. l'ora della Squilla e il suono di tutte le campane della città, la spiegazione della costumanza nell'esigenza di commemorare il viaggio della Madonna a Betlemme, i colpi di fucile, la preghiera ed il ricordo dei morti, il baciamano e la conseguente marcia.

domenica 21 dicembre 2008




Domenica scorsa sono stata a trovare dei parenti a Penne (in provincia di Pescara) e mi sono trovata a passare per Loreto Aprutino (PE). Ho scattato questa foto sulla strada che passa di fronte al paese. Erano le 23 e mi sono tanto commossa, perchè mi sembrava di vedere un presepe gigantesco e non ho potuto fare a meno di fotografarla. Ogni volta che passo di lì di notte, mi fermo per ammirare. Non è niente di particolare, non so perchè, ma ogni volta mi prende la commozione.

giovedì 18 dicembre 2008

Perplessità


E' da qualche giorno che ho sentito la nuova proposta del ministro Brunetta, circa l'equiparazione dell'età pensionistica tra uomini e donne.
Ok, che ci deve essere uguaglianza di trattamento, ma perchè iniziare dall'età per andare in pensione.
Alle donne la diferenza di età pensionabile era riconosciuta perchè ci si rendeva conto dell'aggravio di fatica circa il fatto che le donne quando lavorano fuori casa, fanno due lavori. Ovvero, fanno le mamme (mettendo al mondo i bambini e crescendoli, poi fanno le mogli e le casalinghe, il tutto contemporaneamente al lavoro da dipendente. Perciò perchè non iniziare ad equiparare il trattamento retributivo. Infatti, e questo lo dico senza temere smentite, che le donne a pari mansione prendono in media circa 200,00€ in meno delle donne. Infatti quando lavoravo come banconista di salumeria al supermercato il nostro collega maschio (che si rifiutava di occuparsi delle pulizie serali del banco frigo perchè lui era "maschio") percepiva 500.000£(250€) in più di noi donne. Infatti noi donne prendevamo 900.000£(450€) e lui invece 1.400.000£(700€) . A noi ci veniva propinata questa differenza come legale, per poi accorgermi quando sono andata in maternità (e quindi lo stipendio lo percepivo dall'INPS)che quella doveva essere anche la mia retribuzione.Ma ho saputo da una mia amica impiegata che anche da loro in banca c'è una certa differenza di trattamento fra maschi e femmine.
Quindi non solo le donne prendono meno stipendio dei maschi, ma fanno anche le mamme, le mogli e le casalinghe. Poi dopo aver sgobbato il doppio per una vita, devono andare in pensione alla stessa età dei maschi perchè c'è la pari opportunità....MA VA' LA'!!!(per non dire di peggio). Io ho la fortuna di avere un marito che non si è mai fatto il problema di dover cucinare, fare la spesa o occuparsi del figlio, quindi io la mia pari opportunità la sto vivendo in casa. Ma quante donne devono lavorare con uno stipendio non consono, e occuparsi di tutto perchè il marito è latitate come presenza coniugale e paterna. Beh, a questo punto mi viene da dire: MINISTRO BRUNETTA, LA NOTTE INVECE DI PENSARE A COME COMPLICARE ANCOR DI PIU' LA VITA ALLA GENTE, DORMI!! COSI' FAI MENO DANNO!!!



sabato 13 dicembre 2008


Anche questa settimana è finita, ma la prossima sarà per me infernale. Ogni sei mesi mi occupo della consegna della Croce Rossa dei pacchi viveri alle famiglie indigenti che abitano nel mio comune(non è che consegniamo ogni sei mesi, ma IO ho l'incarico di consegnare ogni sei mesi un pacco più consistente di quello che possono ritirare in comitato ogni settimana). Quindi la prossima settimana sarò impegnata la mattina a lavorare, il pomeriggio e la sera a consegnare pacchi viveri e a riempire le solite scartoffie burocratiche. Oltre questo ho il saggio di Natale di pianoforte a scuola di mio figlio, la visita al liceo per le "scuole aperte"(il mio cucciolo dovrà scegliere che scuola superiore frequentare dopo la terza media...e non è uno scherzo aiutarlo in questa scelta!).

Caspita, non pensavo fosse così difficile cercare di consigliarlo senza interferire troppo nella sua scelta, che effettivamente deve essere una SUA scelta. Io ricordo bene che quando ho dovuto scegliere, non è stata libera, ma i miei genitori hanno ostacolato la mia decisione di frequentare il conservatorio di musica e l'istituto commerciale e mi hanno imposto di scegliere fra le magistrali e la Ragioneria e fra i due ho scelto quello che allora mi sembrava il male minore, la scuola magistrale (un corso di tre anni per l'abilitazione al'insegnamento nelle scuole materne) che oggi posso dire che se mi è servita solo come cultura generale, come titolo non mi basta per fare nulla perchè per qualsiasi concorso è richiesto un diploma quinquennale. Per questo motivo non mi sento di interferire troppo, ma solo di affiancarlo in quella che sarà la SUA scelta.

Con questo, auguro un buon fine settimana a tutti e...alla prossima!!!!

mercoledì 10 dicembre 2008

"Ogni atto d'amore è un segno di pace per quanto piccolo sia..."
Madre Teresa di Calcutta

martedì 9 dicembre 2008

Giò Di Tonno - L'amore è un elefante - videoclip per l'AIL

Sono stata alcuni giorni fà al concerto che Giò Di Tonno ha tenuto per la Croce Rossa a Chieti. Non lo avevo mai acoltato davvero, ma è stata una piacevole sorpresa ascoltare dei brani molto ma molto belli, con la sua voce altrettanto bella e che dire, è proprio una bella persona e anche se sono sposata, non sono cieca perciò posso anche dire che è molto bello e la tv non gli rende merito. E' stato non solo bravo, ma gentilissimo. Noi eravamo arrivati con molto anticipo sul servizio e quando ci ha viste per lungo tempo in piedi si è avvicinato per fare quattro chiacchiere, senza tirarsela per niente e tra le altre, scherzando anche sul fatto che lui da pescarese sfegatato, ha fatto un CD la cui copertina ha come colori predominanti il nero e il verde (i colori dlla squadra del Chieti).Per chi non lo sapesse, fra le tifoserie del Pescara e del Chieti c'è una rivalità storica.
Questa canzone del video, è l'inno nazionale dell'AIL, che lui ha scritto per l'AIL di cui è testimonial da diversi anni.

lunedì 1 dicembre 2008

Celine Dion - Fade Away [MUSIC VIDEO]

Mi è capitato di sentire questa canzone, ma poi il testo tradotto mi ha entusiasmata, quindi una bella canzone con un bel testo e una splendida voce

"Svanire"

Ho imparato dal passato
Che niente dura
Capisco che ora
Tutto è cambiato
Quando sei andato via
Ma in qualche modo sono sopravvissuta
Anche se con rammirico
Imparo a dimenticare
E continuo solo ad andare avanti
Perchè quando l'amore se ne va
Devi essere forte

Una volta preso dal dolore
Non sei più lo stesso
Ma il tempo può guarire di nuovo il tuo cuore infranto
Perciò lascia che le nuvole ti portino via
Solo che svaniscano, svaniscano

Perciò provo a sorridere
Ma dopo un secondo
Tornano i ricordi
Ma non voglio cedere
Perchè so che dopo
Il mio cuore appassirebbe
E questa volta ho imparato
Che l'amore può bruciare
E' come una fiamma incontrollabile
Non è giusto o sbagliato
Ma il tempo può guarire di nuovo il tuo cuore infranto
Perciò lascia che le nuvole ti portino via
Svaniscano

So che un giorno lo troverò
Lo sento ancora
Ma finchè lo faccio, continuerò a farlò
Per me stessa

Una volta preso dal dolore
Non sei più lo stesso
Ma il tempo può guarire di nuovo il tuo cuore infranto
Perciò lascia che le nuvole ti portino via
Solo che svaniscano, svaniscano

Una volta preso dal dolore
Non sei più lo stesso
Ma il tempo può guarire di nuovo il tuo cuore infranto
Perciò lascia che le nuvole ti portino via
Perciò lascia che le nuvole ti portino via
Solo che svaniscano, svaniscano

Le cose che ho - Giò Di Tonno

Ho passato l'età in cui davo più importanza al ritmo e alla musica, ora non mi interessano le canzoni o la musica se non mi danno emozione. Vi invito ad ascoltare questa canzone, ed ho aggiunto anche il testo per rendere più facile comprendere, come questa canzone, che potrebbe essere molto triste (perchè Giò di Tonno l'ha dedicata ad un amico scomparso qualche tempo fà) poi nelle parole recitate da Giancarlo Giannini nel finale, diventa una canzone di speranza.

"Ho un piano per resistere
e motivi per andare via
ho un albero di mandorle
proprio di fronte casa mia
ho cicatrici inutili
e poi cieli sempre blu
ho amici consapevoli
e qualcuno che non cerco più
ho voglia di comprendere
ma forse poi mi pentirò
ho scarpe da ginnastica
e libri che non leggerò
ho sogni labirintici
ma neanche una fotografia
ho un ciondolo d’argento
e un motivo per andare via
e poi
per ogni posto che vedrò
per ogni strada che farai
continuiamo a camminare un po’
per tutti i sogni che farò
per ogni cosa che vedrai
ché alla fine quello che io ho
non ha ragione d’essere
senza te
ho cose che non uso mai
e una stanza per le novità
ho foglie sopra il tavolo
e un debito con la realtà
ho corridoi di nuvole
e il mare un po’ più in là
ho nostalgia di credere
e un piano per restare qua
e poi per ogni posto che vedrò
per ogni strada che farai
continuiamo a camminare un po’
per tutti i sogni che farò
per ogni cosa che vedrai
ché alla fine quello che io ho
non ha ragione d’essere
senza te

c’è sempre un motivo per andare
e c’è sempre un motivo per restare
amico mio
e in mezzo il cuore batte
col rumore della cassa
e in mezzo si combatte
in mezzo il tempo passa
perché questo cuore è vivo
perché il cuore è una clessidra
e ci sei tu e ci sono io
e c’è la vita in un granello
e poi l’amore, certo l’amore,
sempre quello
che distrugge e risolleva
che esalta e che fa male
ma rimedia alla tristezza
di ogni attimo che fugge
da sempre,
sempre uguale
come la brezza in mare aperto
come la gioia in questo mondo
c’è un motivo per andare
e c’è un motivo per restare
come posso darti torto
ma per questo io ti dico
(e non lo dico solo io)
ti dico ama, ama fino in fondo
che non sei ancora morto
amico mio"

Il coro del miserere di Chieti, dedicato ai fratelli aquilani!

2 Aprile Tommy sempre nel nostro cuore